La legge anti corruzione – lo scrivo qui in maniera un po’ sintetica – prevede le che le Pubbliche Amministrazioni pubblichino i dati sui contratti pubblici che gestiscono, secondo le modalità previste dalla Legge 190/2012, articolo 1, comma 32.
Gli esiti di tutto questo sono (tra le altre cose) dei file XML, pubblicati da tempo in sito gestito dalla “Autorità nazionale anticorruzione” (ANAC) https://dati.anticorruzione.it/#/l190.
Fino a giorno 21 giugno 2019 c’era però associata una licenza che ne bloccava quasi del tutto il riuso, perché non era possibile produrre alcun prodotto derivato. Era infatti (vedi sotto) una CC BY-ND.
Quindi “Se remixavi, trasformavi il materiale o ti basavi su di esso, non potevi distribuire il materiale così modificato“, e se qualche ricercatore, analista, giornalista, studente, azienda, cittadino, avesse voluto produrre un’analisi, una mappa, un bot, un’applicazione, un servizio, una dashboard, ecc. basati su questi dati, non li avrebbe potuti distribuire pubblicamente. Che per questi dati è un controsenso, perché invogliamo proprio a produrre e condividere “oggetti derivati”.
Allora abbiamo scritto nel forum dell’Agenzia per l’Italia digitale e del Team per la Trasformazione Digitale, la cosa è stata presa in carico e da qualche giorno questi file sono associati a una licenza che ne consente anche opere derivate (una IODL, a cui però ci sarebbe da associare il numero di versione).
Il dialogo con la PA è importante e sicuramente stavolta ha funzionato.
EVVIVA!