Nel 2017 abbiamo lanciato la prima edizione del premio onData per valorizzare e premiare la migliore tesi sul tema dei dati pubblici. E oggi con molto piacere e un po’ di emozione pubblichiamo gli esiti!

A lanciare l’idea è stato Andrea Nelson Mauro (mille 👏). La cosa ci è sembrata subito di grande interesse e da lì abbiamo iniziato a pensare a come realizzarla, costruendo un regolamento e un sistema per gestire il tutto.
Abbiamo ricevuto 20 tesi, su temi molto vari: da profili DCAT-AP, all’archeologia aperta, dai rilievi LiDAR ad Amatrice alla condivisione di immagini, dalle previsioni via Machine Learning sul rendimento delle piantagioni di Mais a i beacon e molto altro ancora (solo per dare un’idea).
Alcune sono sperimentali e altre compilative. E se è vero che nelle prime ci può essere spesso intrinsecamente un valore aggiunto, è anche vero che può essere prezioso avere a disposizione dei documenti che fotografano in modo strutturato lo stato dell’arte su un determinato tema.
Qui sotto l’elenco completo delle tesi, che sono liberamente consultabili:
- Archeologia aperta: ricerca archeologica, piattaforme open data e fruizione online
- BREXIT, C’ERA UNA VOLTA L’EUROPA UNITA?
- Categorizzazione degli open data italiani sul profilo europeo dei metadati DCAT-AP
- Change detection e classificazione del danno sismico con rilievi LiDAR e RADAR a supporto della pianificazione di emergenza. IL CASO DI AMATRICE
- Condivisione di immagini come Open Data
- Cràpiet: valorizzazione delle tradizioni culinarie lucane
- Forecasting US Corn Yield Using Machine Learning
- I beacon, interazione tra mobile App e dispositivi BLE
- I problemi giuridici del cloud computing e big data
- La progettazione funzionale applicata alle piattaforme Open Data
- Librerie JavaScript per il trattamento di ontologie del Web Semantico con informazioni geolocalizzate
- Open Data in Italia: caso di studio sull’utilizzo di open data rilasciati dalla Regione Lazio – dataset delle farmacie regionali
- Open Gov e Open Data, il dato aperto per i servizi innovativi ai cittadini: il caso del Comune di Lecce
- Open Government Data Quality Assessment
- Open e Linked Data. Nuove frontiere per la comunicazione e la sociologia
- Reingegnerizzazione del sistema informativo a supporto del processo legislativo del Consiglio della regione Toscana
- Tecniche di Raccomandazione Sociale di Beni Artistici basate su Linked Open Data
- The Open Data challenge in the Digital Economy
- Turismo 2.0 nella citta metropolitana di napoli e geolocalizzazione dei siti di maggiore interesse per la promozione del marketing di destinazione
- Uno strumento per il monitoraggio, l’implementazione e la condivisione di azioni Smart Energy per le PA
La giuria del premio, composta da Davide Taibi, Vincenzo Patruno, Ilaria Vitellio e Andrea Borruso (grazie a tutti) ha scelto la tesi vincitrice, ma ha voluto anche assegnare una menzione speciale.
Iniziamo da questa: la menzione va a Marco Gritti per la tesi “Open e Linked Data. Nuove frontiere per la comunicazione e la sociologia”. Si contraddistingue per l’approccio basato su tecniche di data journalism e riesce ad affrontare con un linguaggio semplice e divulgativo il tema dei dati relativi alla tempestività dei pagamenti dei comuni piemontesi. Marco mostra elevate capacità nel superare le difficoltà che spesso si incontrano nel lavorare con quei dati che, per legge, dovrebbero essere già aperti e disponibili.
Vince il premio onData 2017 Gabriele Oliva con Forecasting US Corn Yield Using Machine Learning. La giuria è stata colpita molto positivamente dall’approccio e dal livello di approfondimento di tutto il lavoro di tesi. È stato impegnativo, svolto con serietà e diligenza e impostato bene, mostrando sia le potenzialità ma anche i limiti dei dati, nel momento in cui questi esistono e vengono resi pubblici e fruibili da tutti.
I dati pubblici hanno infatti consentito di impostare un lavoro solido dal punto di vista metodologico sulla possibilità di fare previsioni sul raccolto di Mais negli Stati Uniti d’America.
In USA infatti la disponibilità dei dati aperti necessari allo studio, dal clima all’uso di fertilizzanti, insieme alle modalità “industriali” con cui vengono gestite le coltivazioni, non ultimo il fatto che si estendono su grandi appezzamenti, ha permesso di strutturare bene il lavoro e di ottenere dei risultati rilevanti.
Non è probabilmente un lavoro replicabile per le produzioni agricole in Italia. Sia per le diverse modalità di utilizzo dei suoli, sia per la scarsa disponibilità dei dati necessari.
La cultura del dato in generale e del dato aperto in particolare nella PA italiana non è infatti ancora sufficientemente diffusa e condivisa, prima ancora che solida e consolidata.
La giuria ha ritenuto che la tesi premiata fosse quella che ha dimostrato l’importanza di tale cultura, sfruttando al meglio la possibilità di riusare e integrare tra loro dati pubblici. La tesi rappresenta un un interessante caso d’uso sia per chi i dati li utilizza, e in Italia sono sempre di più, ma anche per chi i dati li potrebbe (o li dovrebbe) raccogliere e pubblicare.
Il sito del premio è http://premio.ondata.it/2017/