Storia dell’associazione

L’associazione di promozione sociale onData è stata fondata nel 2015: la scintilla che ha portato alla sua nascita è stata una campagna per rendere accessibili ed in formato aperto i dati sui beni immobili confiscati alle mafie “intrappolati” in migliaia di pagine web. Queste informazioni sono ora disponibili, aperte e continuamente aggiornate attraverso ConfiscatiBene, il primo successo dell’azione pubblica di onData.

Dal 2020 l’associazione è riuscita a sviluppare azioni, progetti e relazioni che l’hanno resa uno dei punti di riferimento nazionali su un tema che è soprattutto culturale, quello dei dati della Pubblica Amministrazione come bene comune.

Le azioni dell’associazione sono molteplici, distribuite su un ampio spettro di tematiche e iniziative, che poi sono risultate in prese di posizione sulla trasparenza e decisioni importanti sul rilascio di dati da parte della pubblica amministrazione.

Per esempio, in risposta a una nostra iniziativa in cui veniva evidenziato come alcune Pubbliche Amministrazioni bloccassero l’indicizzazione dei motori di ricerca delle pagine web della sezione Amministrazione Trasparente, è stato aperto un dialogo con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) che ha portato una delibera per contrastare questo fenomeno.

Durante la fase iniziale della pandemia di Covid-19 abbiamo lanciato un’azione sui social network per fare in modo che i bollettini sui contagi e i decessi della Protezione Civile fossero pubblicati come open data, e non soltanto come file pdf. Grazie al passaparola questa esigenza è stata condivisa da tanti, e attraverso un’azione di stimolo e dialogo con il Dipartimento della Protezione Civile abbiamo contribuito ad ottenere la pubblicazione dei bollettini come open data.

Abbiamo contribuito a creare spazi di conoscenza condivisa, come la guida per accedere ai dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) tramite API REST, che documenta una modalità non documentata di accesso ai dati. Partendo dalla nostra guida aziende e centri di ricerca hanno sviluppato nuovi processi per accedere ai dati Istat, e la documentazione di queste API è stata successivamente pubblicata anche nel catalogo delle API italiane a cura del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e di AgID.

A novembre del 2020 è nata la campagna #datiBeneComune per chiedere a Governo e Parlamento dati aperti e machine-readable sulla pandemia. In poche settimane dal lancio ha raccolto più di 250 adesioni di associazioni, testate giornalistiche, gruppi di ricerca, aziende, enti e più di 50.000 firme. La campagna è nata per manifestare il diritto dei cittadini di essere informati e per evidenziare l’esigenza di avere a disposizione dati da analizzare e trasformare. Grazie a #datiBeneComune è aumentata la nostra consapevolezza della collaborazione con altre associazioni: grazie al dialogo e allo scambio di idee si può crescere e fare meglio insieme.