Quando nell’estate del 2016 un ormai purtroppo celebre sciame sismico ha sconvolto il Centro Italia, sono passati pochi istanti perché l’Emergency Management Service di Copernicus si mobilitasse per andare a “vedere” cosa stesse succedendo. Uso il termine “vedere” tra virgolette perché gli occhi puntati in quell’area non sono stati solo quelli umani dei sismologi ma in questo caso proprio quelli di Copernicus, il progetto dell’Unione Europea che ha l’obiettivo di osservare la terra tramite dati satellitari. Tutto ciò avviene grazie a una serie di satelliti, chiamati “Sentinel“, che ruotano intorno alla sfera terrestre effettuando rilevazioni ad ogni istante. Fanno fotografie, raccolgono dati e informazioni sui territori, ma – cosa che ci interessa molto – rilasciano degli Open Data di grande valore. Significa che questi dati sono facilmente disponibili e riusabili (gratuitamente) da tutti noi, per qualsiasi scopo.
Il miglior modo per farsi un’idea del potenziale che questi dati hanno è guardare le GIF animate che seguono:
Nel primo caso stiamo osservando dall’alto una località che si chiama Pontelagoscuro, a Ferrara, un punto in cui si effettuano misurazioni sulla portata del fiume Po (sempre sotto osservazione). Nel secondo invece vediamo come cambia un tratto del Lungomare di Bari, nel quale sono state effettuati interventi di conservazione del litorale con la creazione delle opere di difesa a mare.
Questo genere di osservazioni può essere fatto gratuitamente su qualsiasi punto della superficie terrestre, grazie agli Open Data e agli strumenti messi a disposizione all’interno del programma comunitario Copernicus. I cambiamenti climatici e l’intervento dell’uomo stanno modificando enormemente l’Italia (e il mondo) e usare i dati di Copernicus è un’opportunità straordinaria per noi cittadini, attivisti, giornalisti per cercare di capire cosa sta accandendo attorno a noi. Per questo l’associazione Ondata è partner di un hackathon organizzato da Planetek Italia, che si terrà a Bari da venerdì 11 a domenica 13 ottobre, per aiutare i giornalisti e i cittadini che vorranno partecipare a consultare i dati di Copernicus.
Come vogliamo lavorare
- Un team di Ondata, composto da Andrea Borruso, Lorenzo Perone, Ilaria Vitellio, Vincenzo Patruno e da me, sarà presente all’hackathon proprio per facilitare i partecipanti su come consultare e riusare questi dati.
- Il percorso di avvicinamento all’Hackathon prevede numerose opportunità di formazione gratuita. Tra i vari appuntamenti, il prossimo 28 giugno organizziamo un webinar in cui Andrea Borruso ed io, spiegheremo un po’ meglio come intendiamo organizzare la nostra track dell’hackathon dedicata ai data journalist e faremo qualche esempio su come sarà possibile partecipare.
- Se ti interessa partecipare all’Hackathon, ti chiediamo di pre-iscriverti e manifestare la tua disponibilità a partecipare. Potrai farlo venendo fisicamente a Bari ad ottobre, oppure unendoti a noi anche online. Durante i giorni dell’hackathon infatti vogliamo attivare un helpdesk insieme agli amici di Planetek, che di dati Copernicus sono esperti, per rispondere a domande specifiche e aiutare chi interviene ad estrarre questi dati e produrre ad esempio, se possibile, immagini animate come quelle del Lungomare di Bari o di Pontelagoscuro, ma su altri territori.
L’occasione perciò è unica e speriamo che sia di interesse per chi ha a cuore l’uso degli Open Data nell’ecosistema informativo. Per pre-iscriverti clicca qui: troverai anche altre info sull’evento e sulle modalità di partecipazione. Allora, sarai dei nostri? 🙂